Gelosia

Oh,

come scandagli la mia

inesistente

vita segreta

Tu

Palombaro del Sospetto

che frughi il fondo

limaccioso

della mia interiorità

Non credere che la tua sonda

non ferisca

non è solo sabbia

quella che sollevi

né solo fango

quello in cui affondi

Hai rivoltato il mare del mio amore

per te

come fosse infinito

quando

non c’è infinito

in questa dimensione

Hai sradicato piccoli coralli

di emozioni

che crescevano lieti

nascosti dal silenzio

Hai visto solo trappole

nelle reti fluttuanti

della mia

immaginazione

Hai vivisezionato fino all’ultima

ostrica

non c’erano perle nascoste

ma è rimasto il dolore

del tuo coltello

Io ti perdono

Palombaro

perchè perdono

la tua paura

E curo i miei coralli

e le mie reti

però non so

dove finisce il mare…

 (16 maggio 2002)

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